Ciao, mi chiamo Marta. Per hobby dipingo la ceramica e decoro oggetti con la tecnica del decoupage. Nel mio blog si parla quindi di ceramica e di decoupage ma anche di libri, cinema, musica e.....di molto altro

lunedì 8 settembre 2008

ARTE contro cosa NOSTRA


da Repubblica.it


CRONACA


Catania,i genitori vietano la partecipazione perché non gradiscono lo slogan"Arte (contro cosa) nostra" coniato dal teatro Bellini che ha organizzato l'evento
Dance Attack, 2000 contro la mafiaCento ragazzi bloccati dalle famiglie
Per ore piazza Palestro è stata invasa da giovani ballerini e cittadiniIl sovrintendente: "Dedichiamo ai ragazzi assenti l'iniziativa"

CATANIA - Oltre duemila giovani ballerini e cittadini catanesi hanno occupato pacificamente piazza Palestro a Catania. Una festa rovinata dalle famiglie di cento ragazzi che si sono opposte alla partecipazione dei loro figli alla manifestazione promossa dal teatro Vincenzo Bellini.

Per oltre tre ore piazza Palestro è stata invasa da oltre duemila tra giovani ballerini e cittadini che hanno risposto all'appello antimafia lanciato dal sovrintendente del teatro, Antonio Fiumefreddo. Al progetto Dance Attack hanno aderito 24 scuole di danza e diverse associazioni di Catania e provincia, coordinate dalla danzatrice Giusi Vittorino.

Per l'occasione il Bellini ha lanciato il marchio antimafia 'Arte Nostra' da contrapporre a Cosa Nostra per favorire e alimentare la cultura della legalità. E il marchio 'Arte Nostra' sarà il filo conduttore di una serie di iniziative antimafia che il teatro lirico catanese presenterà quest'inverno.

"Quello della danza è un linguaggio universale - ha spiegato Fiumefreddo - e oggi, in questa piazza, è la dimostrazione di come l'arte possa essere anche un messaggio contro tutte le mafie. Grande è la mia sorpresa e enorme la mia soddisfazione per la straordinaria adesione, c'è una parte viva e vitale della città che è ancora maggioranza e che non si rassegna".

Purtroppo la festa è stata rovinata dalla mancata partecipazione di un centinaio di giovani ballerini tra i 14 e i 18 anni, bloccati dalle famiglie. Durante gli ultimi preparativi, mentre lo staff del teatro distribuiva le t-shirt con il logo "Arte (contro cosa) nostra", molti ragazzi non si sono presentati all'appuntamento, pur avendo precedentemente garantito la loro adesione.

Per qualche ora la vicenda ha avuto i contorni di un giallo. Poi il chiarimento. Alcuni di loro, in lacrime, hanno raccontato di aver ricevuto il divieto da parte dei genitori.

"A poche ore dall'evento", ha detto il sovrintendente , abbiamo appreso che gli allievi di una scuola di danza di uno dei quartieri più a rischio della città hanno dovuto rinunciare a scendere in piazza su pressione dei genitori, che non avrebbero gradito il messaggio antimafia della manifestazione. Dedichiamo a questi cento ragazzi l'iniziativa di oggi pomeriggio. Rispetto ai tempi in cui in piazza non scendeva nessuno" ha aggiunto, "registriamo che oggi sono solo in cento a restare a casa, e per giunta costretti. E' una svolta storica".


"Considero utili iniziative come questa" ha dichiarato il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, "che nascono con il preciso intento di educare i giovani alla legalità e alla lotta alla mafia. Apprendere che la manifestazione di oggi non abbia trovato consenso dimostra quanto si debba ancora lavorare per diffondere la cultura della legalità".

"Un atto molto grave che ci porta indietro nel tempo" commenta il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione. "La lotta a Cosa nostra - ha osservato - è fondamentale per il futuro economico e sociale della Sicilia, e non si possono dare segnali di cedimento. Le famiglie dei giovani interessati ci ripensino".

(7 settembre 2008)

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